Quando una persona muore i suoi beni passano agli eredi: purtroppo questo passaggio comporta dei costi e le classiche scocciature burocratiche. In questo articolo spiegheremo cos’è la successione ereditaria e come si calcolano le relative imposte, in modo da poter dare un’idea su quelli che sono i tempi e i costi dell’intera procedura.
Cos’è la successione ereditaria?
Partiamo dalla definizione di successione ereditaria: con questo termine si indica il sistema attraverso il quale il patrimonio di una persona passa alla sua morte ad un altro soggetto. Questo soggetto può essere stato espressamente indicato dal defunto nel suo testamento (in questo caso si parla di successione testamentaria); in assenza di testamento gli eredi vengono individuati dalla legge (in questo caso invece si parla di successione legittima).
Ad ogni modo la norma prevede che ai parenti più stretti venga riservata una parte del patrimonio (la cosiddetta successione necessaria). A successione ereditaria non prevede solo il passaggio dei beni e delle attività, ma anche dei debiti del defunto. È compito del successore elencare tutti i crediti e i debiti del defunto in un apposito documento, ovvero la dichiarazione di successione. In base a quanto riportato si questa dichiarazione l’Agenzia delle Entrate effettuerà il calcolo delle imposte.
La dichiarazione di successione deve essere presentata all’Agenzia delle Entrate entro dodici mesi dalla morte del defunto; esiste un modulo apposito per presentarla; entro trenta giorni dalla presentazione della dichiarazione sarà necessario presentare anche la richiesta di voltura degli immobili. La procedura può essere fatta anche telematicamente; in alcuni casi può essere difficile procurarsi tutti i documenti necessari, quindi molte persone scelgono di avvalersi dell’aiuto di un consulente. Gli eredi che accettano di acquisire la titolarità dei diritti del defunto devono sostenere il costo della successione; la spesa complessiva varia in base a diversi fattori, dal valore del patrimonio ereditato al grado di parentela. Dal punto di vista fiscale si devono sostenere tre oneri, ovvero l’imposta di successione, l’imposta di trascrizione e l’imposta catastale.
Le imposte di successione, di trascrizione e catastale
La base imponibile su cui viene calcolata l’imposta di successione è rappresentata dal valore totale dei beni e dei diritti del defunto al netto dei debiti e degli oneri deducibili (spese mediche sostenute negli ultimi sei mesi di vita e spese funerarie fino a 1.023,91 euro). L’imposta catastale e l’imposta di trascrizione vengono invece calcolate sulla base esclusivamente dei beni immobili al momento in cui si è aperta la successione (ovvero alla data di morte). La successione ereditaria non comporta questi costi nel caso in cui il beneficiario decida di rinunciare all’eredità oppure nel caso in cui gli eredi siano il coniuge o i parenti in linea retta e l’attivo ereditario non superi i 25.822,84 euro. Non è previsto l’obbligo di presentazione della dichiarazione di successione se i successori ereditano solo beni mobili il cui valore è al di sotto di importi massimi (franchigie) stabiliti in base al rapporto parentale.
Non sono tenuti a pagare l’imposta di successione il coniuge e i parenti in linea retta nel caso in cui la base imponibile non vada oltre il milione di euro per ciascun erede. Se l’eredità è più alta viene applicata un’aliquota del 4% sulla cifra che supera la franchigia (ad esempio, se si ereditano 1.200.000 euro, l’imposta viene calcolata solo sui 200.000 euro che superano la franchigia di 1 milione).
Inoltre non pagano l’imposta di successione il fratello o la sorella che succedono al defunto se la base imponibile è inferiore ai 100.00 euro (oltre questa cifra si paga il 6% sull’eccedenza) e l’erede portatore di handicap grave se la base imponibile è fino a 1,5 milioni di euro (per importi più alti si paga un’aliquota sull’eccedenza che varia dal 4% all’8% in base al grado di parentela). Se i successori sono parenti entro il quarto grado o affini entro al terzo l’imposta di successione è pari al 6% della base imponibile (senza franchigia); se i successori non rientrano nelle categorie sopra riportate l’imposta è pari all’8% senza franchigia.
Altri costi e tempi della successione ereditaria
Non si deve pagare l’imposta catastale e di trascrizione se la successione ereditaria non riguarda nessun immobile. Nel caso in cui ci siano immobili l’imposta di trascrizione è pari al 2% del loro valore, mentre quella catastale è pari all’1% dello stesso valore. Se il successore può beneficiare dell’agevolazione per la prima casa, queste imposte sono dovute in misura fissa (200 euro). Insomma, fare i calcoli non è sempre facile: ecco perché molti si affidano ai consulenti: in questo caso al costo della successione ereditaria bisogna aggiungere anche la parcella del professionista, che di solito si aggira tra i 400 e i 700 euro per un lavoro che, tra raccolta dei documenti, compilazione del protocollo e della dichiarazione di successione, in genere viene ultimato nell’arco di una settimana.