La prescrizione tributi è un argomento che può interessare molti contribuenti, anche se non tutti sanno cos’è. In questa pagina oltre a dare una definizione andremo a spiegare cosa prevede la legge e daremo un’occhiata alla tabella delle prescrizioni in cui vengono riportate le “scadenze” dei vari tributi.
Cos’è la prescrizione tributi e cosa prevede la legge
La prescrizione dei tributi è quel periodo di tempo oltre il quale il beneficiario dell’imposta (Stato, Regione, Provincia o Comune) non possono più riscuotere il tributo che il contribuente non ha versato. In parole povere si può dire che la prescrizione indica il termine utile entro il quale l’amministrazione pubblica può far valere il suo credito tributario: superato questo termine non sarà più possibile far valere il proprio diritto e il contribuente non rischia più nessuna azione esecutiva (niente fermi, niente ipoteche, niente pignoramenti: se li subisse sarebbero illegittimi). I termini di prescrizione si interrompono ogni volta che l’amministrazione creditrice invia al contribuente debitore una richiesta di pagamento (avviso di accertamento,cartella esattoriale, intimazione di pagamento, preavviso di ferma o ipoteca, atto di pignoramento).
Si tratta quindi di un argomento molto importante: per i contribuenti, siano essi professionisti o normali cittadini, è fondamentale disporre di una tabella che riepiloghi la prescrizione dei tributi: ogni imposta infatti ha la sua data di scadenza (quasi sempre fissata da una norma specifica e quindi diversa da quanto previsto dalle norme generali sulla prescrizione indicate dal Codice Civile) e ricordarsele tutte a memoria può essere davvero difficile. Si può comunque dire che in linea generale la legge prevede una prescrizione ordinaria che è sempre di 10 anni e che gli importi che invece vanno pagati con una cadenza periodica (ovvero almeno una volta all’anno) hanno una prescrizione di 5 anni. Ci sono poi dei casi particolari (il bollo auto ad esempio si prescrive in soli tre anni), ma in linea di massima i termini sono sempre quelli.
La tabella della prescrizione tributi erariali
- IRPEF, l’imposta sulle persone fisiche, si prescrive in 10 anni;
- IRAP, l’imposta sulle attività produttive, si prescrive in 10 anni;
- IVA, l’imposta sul valore aggiunto, si prescrive in 10 anni;
- IRES, l’imposta pagata dalle persone giuridiche, si prescrive in 10 anni;
- Imposta sulle donazioni , si prescrive in 10 anni;
- Imposta sulle successioni, si prescrive in 10 anni;
- Imposta di registro, si prescrive in 10 anni;
- Imposta ipotecaria ed imposta catastale, si prescrivono in 10 anni;
- Canone Rai, si prescrive in 10 anni;
- Diritti alla camera di commercio si prescrivono in 10 anni;
- Contributo unificato, l’imposta che si paga prima dell’avvio di un giudizio tributario, amministrativo o civile, si prescrive in 10 anni;
- Ticket Sanitario, si prescrive in 10 anni;
- Le sanzioni sulle imposta non versate si prescrivono in 5 anni;
- Contributi previdenza INPS e gestione separata e contributi previdenza casse private si prescrivono in 5 anni;
- Canoni dell’acqua, si prescrivono in 5 anni.
Le sentenze di rigetto e di condanna dei ricorsi tributari si prescrivono in 10 anni, così come la richiesta del rimborso delle imposte si prescrive in dieci anni.
La tabella della prescrizione tributi locali
- Addizionali IRPEF Comunali e Regionali, si prescrivono in 10 anni;
- IMU, l’imposta sugli immobili, si prescrive in 5 anni;
- TASI, l’imposta sui servizi indivisibili, si prescrive in 5 anni;
- TARI, l’imposta sui rifiuti, si prescrive in 5 anni;
- ICP, l’imposta comunale sulla pubblicità, si prescrive in 5 anni;
- DPA, i diritti sulle pubbliche affissioni da versare al comune, si prescrivono in 5 anni;
- TOSAP, la tassa per l’occupazione degli spazi pubblici, si prescrive in 5 anni;
- Tassa di soggiorno, si prescrive in 5 anni;
- IPT, l’imposta provinciale sulle trascrizioni, si prescrive in 5 anni;
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Bollo auto, si prescrive in 3 anni.