Diritti d’autore: che cosa sono? Quanto si pagano? Come si ottengono?

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Attraverso i diritti d’autore gli artisti e gli autori possono entrare in possesso di uno strumento per proteggere e tutelare le loro creazioni. E non solo: tramite i diritti d’autore possono trarre un guadagno dallo sfruttamento a scopi commerciali di quanto hanno creato. Ma cosa sono nello specifico i diritti d’autore e come si possono ottenere?

Che cosa sono i diritti d’autore?

Il diritto d’autore, quale istituto giuridico del diritto privato, è lo strumento attraverso il quale gli autori possono proteggere le loro opere. Attraverso i diritti d’autore, le opere sono riconosciute al loro autore (la cosiddetta proprietà intellettuale) e quindi tutelate. Da questo riconoscimento deriva infatti tutta una serie di implicazioni sia legali che morali.

Possono essere soggette a diritto d’autore le opere creative nell’ambito delle arti figurative (disegno, grafica, pittura, scultura, architettura e altre arti plastiche), musicale, cinematografico e teatrale. Generalmente è l’autore dell’opera a detenere i diritti d’autore su di essa. In alcuni casi invece, come per esempio nel campo editoriale o cinematografico, i diritti d’autore sono in capo a una figura di riferimento, quale può essere l’editore o il produttore.

Oltre alla tutela legale in caso di riproduzione dell’opera, chi ne detiene i relativi diritti ottiene un guadagno ogni volta che l’opera viene sfruttata per scopi commerciali.

Dal punto di vista giuridico, in Italia i diritti di autore sono regolati dalla Legge n. 633 del 1941 (Legge sulla protezione del diritto d’autore). Questa legge ha subito diverse modifiche nel corso del tempo per adattarsi al meglio alle esigenze e alle innovazioni moderne, ma anche per soddisfare i requisiti imposti dalle direttive dell’Unione Europea.

Come si ottengono?

L’artista (in senso ampio) che vuole proteggere e tutelare la sua opera come può fare per ottenere i diritti d’autore? In realtà, è molto semplice, dal momento che il diritto sull’opera nasce nel momento stesso in cui questa. Se l’autore può dimostrare di essere lui l’artefice e di averla creata antecedentemente ad altri, automaticamente si stabilisce il diritto d’autore su di essa. In poche parole, l’autore deve dimostrare la paternità e il primato dell’opera.

Al contrario dei brevetti o dei marchi, infatti, non è necessario il deposito per essere in possesso dei diritti.

Per una maggiore sicurezza anche futura, però, di solito è consigliato depositare l’opera presso un ente che sia in grado di certificare la data di creazione. In Italia l’ente di riferimento è generalmente la SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori). La SIAE si impegna a rilasciare una attestazione in cui si certifica l’avvenuto deposito e che vale come attestazione del diritto d’autore per le opere proteggibili (così come indicate nella Legge sul Diritto d’Autore). In caso di opere non proteggibili il deposito non avrà alcun effetto.

Quanto costano i diritti d’autore?

Se un autore vuole tutelare i diritti presenti sulle sue opere depositate e certificate presso la SIAE, deve sostenere dei costi. Costi che non sono sempre convenienti rispetto ai guadagni connessi all’utilizzo dell’opera da parte di terzi.

In primo luogo l’autore, in Italia, deve infatti iscriversi alla SIAE, e l’iscrizione ha un costo di circa 220 euro. In secondo luogo, ogni anno deve rinnovare la sua iscrizione. Il rinnovo ha un costo di 91,50 euro l’anno.

Secondo le stime più recenti, almeno la metà degli autori che hanno registrato le proprie opere presso la SIAE guadagnano meno di quanto spendono ogni anno per tutelare le loro opere attraverso i diritti d’autore. All’estero, al contrario, questo procedimento è molto meno esoso. Si va dalle 119 euro in Francia per l’iscrizione alla Société des auteurs, compositeurs et éditeurs de musique (SACEM) alle 15 euro in Spagna per l’iscrizione alla Sociedad General de Autores y Editores.