Il Codice della Strada prevede una serie di sanzioni per gli automobilisti che commettono comportamenti errati quando sono alla guida: un classico esempio è rappresentato dalla multa per semaforo rosso. Vediamo quanto costa in termini monetari e scopriamo se ci sono delle conseguenze anche per quanto riguarda i punti della patente.
La multa per semaforo rosso: importi e punti decurtati dalla patente
L’articolo 41 del già citato Codice della Strada afferma che quando sul semaforo c’è la luce verde, gli automobilisti possono procedere la loro marcia nelle direzioni consentite dalla segnaletica. Quando la luce è gialla, i veicoli devono fermarsi, a meno che non siano così vicini al semaforo nel omento in cui si accende il giallo da rendere impossibile arrestare la macchina in completa sicurezza. Quando la luce del semaforo invece è rossa, le macchine non possono superare la striscia di arresto. Se l’automobilista prosegue nella sua marcia entra in gioco l’articolo 146 del Codice della Strada, che è quello che fa riferimento alle violazioni della segnaletica stradale.
Il comma 4 dell’articolo parla in modo specifico della multa per semaforo rosso: il conducente che, ignorando a segnalazione del semaforo (o le indicazioni dell’agente del traffico), prosegue la sua marcia viene punito con una sanzione amministrativa. L’importo della multa per semaforo rosso può andare dai 163 ai 652 euro. Ma non è tutto: in caso di recidiva (ovvero se l’infrazione è già stata commessa nell’arco degli ultimi due anni), l’automobilista può subire anche la sospensione della patente per un periodo compreso tra uno e tre mesi.
Alla multa per semaforo rosso si affianca una sanzione accessoria, che si concretizza con al decurtazione dei punti dalla patente. Stando a quanto indicato dalla tabella dei punteggi illustrata dall’articolo 126 bis del Codice della Strada, chi passa con il semaforo rosso perde sei punti. Per i neopatentati la sanzione è ancora più dura, visto che i punti decurtati sono addirittura dieci. Bisogna infine aggiungere che la multa può costare più cara se la violazione viene commessa di notte: le sanzioni amministrative pecuniarie per le infrazioni messe in atto tra le 22:00 e le 7:00 è previsto un aumento di un terzo.
Il ricorso: a chi rivolgersi e per quali motivi
Chi riceve una multa per semaforo rosso e crede che il provvedimento non sia giusto ha la possibilità di contestarla: può farlo entro 30 giorni con ricorso al giudice di pace oppure entro 60 giorni con ricorso al prefetto. Va però detto che se il ricorso viene respinto, l’importo della multa può essere aumentato: nel caso in cui l’automobilista si sia rivolto al giudice di pace, questi può determinare un nuovo importo in caso di rigetto del ricorso; nel caso in cui si sia rivolto al prefetto, in caso di rigetto l’importo viene raddoppiato.
Sono tanti i motivi per cui si potrebbe fare ricorso contro la multa da semaforo rosso: il passaggio di un’ambulanza, lo stato di necessità dell’automobilista o di un passeggero, l’attraversamento improvviso di un passante o di un animale che hanno costretto l’automobilista ad eseguire una manovra anomale e altro ancora. Si può fare ricorso anche nel caso in cui la multa presenti dei vizi formali, quali la notifica effettuata dopo più di 90 giorni dall’infrazione, l’indicazione sbagliata del numero di targa o del modello di auto, l’incompletezza del verbale.