Spesso leggendo i giornali o ascoltando la televisione si possono sentire dei termini poco chiari e questa cosa può creare un po’ di confusione. Molti ad esempio si chiedono che cos’è la cartolarizzazione dei crediti di cui si sente parlare ogni tanto. Cerchiamo di capire di cosa si tratta, a cosa serve, chi e come può richiederla.
Cos’è la cartolarizzazione dei crediti
La cartolizzazione è quell’operazione che permette di trasformare un’attività finanziaria indivisibile, illiquida o parzialmente illiquida in un’attività divisibile ed immedaiatamente trasferibile sul mercato. Quando si parla di cartolarizzazione dei crediti, quindi, si fa riferimento a quelle operazioni finanziarie con cui un soggetto ottiene maggiore liquidità cedendo il rischio ad un altro soggetto. L’esempio più comune (e chiacchierato) è la cessione dei crediti deteriorati effettuata dalle banche: gli istituti di credito cedono questi crediti che sono difficilmente esigibili, ricevendo in cambio una somma pari ad una parte del credito ceduto.
Soggetti coinvolti e fasi dell’operazione
Il processo di cartolarizzazione si compone di più fasi e coinvolge tre diversi soggetti:
- il soggetto cedente ovvero il titolare del credito (chiamato anche originator);
- l’investitore che intende acquistare il credito;
- il cessionario, ovvero la società veicolo di cartolarizzazione (o SVC), che emette dei titoli che incorporano i crediti ceduti.
Le fasi della procedura invece sono le seguenti. L’originator cede dei crediti deteriorati (o anche altre attività finanziarie che possono essere negoziate) alla società veicolo. La società di cartolarizzazione è autorizzata dallo Stato ad emettere dei titoli, che possono essere con o senza rating (ovvero valutazione della solvibilità dei crediti che rappresentano) e che vengono collocate presso gli investitori qualificati. I titoli emessi vengono pagati solo in caso di esito positivo della loro cessione.
Gli obblighi per il debitore ed i vantaggi per il creditore
Da un punto di vista contrattuale, i crediti cartolarizzati non subiscono dei cambiamenti: le condizioni accettate in fase di sottoscrizione del contratto di finanziamento rimangono invariate per il debitore, che di solito viene informato dell’operazione di cartolarizzazione con una comunicazione inviata per posta. Il debitore è tenuto a continuare a versare le rate di rimborso alla banca, che poi verserà le somme alla società veicolo.
Per la banca il vantaggio è rappresentato dalla possibilità di incassare subito una somma di denaro (comunque inferiore alla somma dei crediti ceduti), senza dover aspettare il pagamento delle rate da parte del debitore e senza accollarsi il rischio della sua insolvenza. In poche parole, con una sola operazione gli istituti di credito riescono ad ottenere liquidità immediata e a liberarsi di un rischio, che viene ceduto agli investitori esterni.