Da molti anni il mondo della politica si interroga su quali potrebbero essere le soluzioni migliori per garantire il giusto grado di flessibilità in uscita dal mondo del lavoro. Qualche anno fa è stato introdotto anche l’APE volontaria, una sorta di prestito ponte garantito dalla futura pensione che permette di abbandonare il posto di lavoro prima di raggiungere i requisiti anagrafici necessari per la pensione di vecchiaia.
Cos’è l’APE volontaria e come si effettua il calcolo dell’importo
L’APE volontaria, o anticipo pensionistico a garanzia pensionistica è un’opportunità riservata ai lavoratori dipendenti (sia pubblici che privati) e ai lavoratori autonomi che sono iscritti alla Gestione Separata. Rimangono quindi esclusi i liberi professionisti che sono iscritti alle casse professionali. Si tratta di un prestito assicurato contro il rischio di premorienza; gli istituti di credito e le compagnie assicurative coinvolte hanno aderito agli accordi stipulati con i ministeri dell’Economia e del Lavoro. Il prestito ha una durata minima di sei mesi e decorre dal primo girno del mese successivo a quello in cui viene presentata la domanda e dura fino al momento in cui si maturano i requisiti per la pensione di vecchiaia.
L’importo minimo della quota APE che si può richiedere è pari a 150 euro. L’importo massimo invece dipende dal numero di mesi che mancano alla pensione di vecchiaia:
- si può ottenere il 75% dell’assegno pensionistico se la durata del prestito è superiore ai 36 mesi;
- si può ottenere l’80% dell’assegno pensionistico se la durata del prestito è superiore ai 34 mesi, ma inferiore ai 36;
- si può ottenere l’85% dell’assegno pensionistico se la durata del prestito è superiore ai 12 mesi ma inferiore ai 24;
- si può ottenere il 90% dell’assegno pensionistico se la durata del prestito è inferiore ai 12 mesi.
Per effettuare il calcolo esatto dell’APE volontaria è possibile utilizzare il simulatore disponibile sul sito dell’INPS. La procedura si completa in tre fasi: prima di tuto bisogna fare l’accesso, inserendo la propria data di nascita, l’importo della pensione lorda mensile e la gestione cui si è iscritti; c’è poi la fase in cui bisogna inserire i propri dati personali e quelli relativi alle eventuali rate mensili già esistenti. Infine c’è la fase in cui si sceglie l’importo da richiedere, che deve essere compreso tra le somme minima e massima indicate dal sistema. Al termine della procedura è possibile visualizzare il riepilogo completo della simulazione e del relativo pano di ammortamento.
Nella definizione dell’importo vengono considerate anche le rate degli altri finanziamenti eventualmente in corso: la rata dell’APE volontaria, sommata a quella degli altri prestiti, non può superare il 30% del trattamento pensionistico mensile netto. Le somme erogate con l’APE volontaria non concorrono alla formazione del reddito ai fini IRPEF. Al prestito viene applicato un tasso di interesse ed un premio assicurativo, sui quali è però previsto un credito di imposta annua pari ad un ventesimo degli interessi e dei premi assicurativi pattuiti (e nella misura massima del 50%).
Requisiti, domanda e rimborso
Il prestito si restituisce in venti anni con il pagamento di 240 rate mensili; i rimborso avviene tramite trattenuta sull’assegno pensionistico a partire dal primo pagamento della pensione. Al termine del rimborso la pensione viene versata per intero; è possibile estinguere anticipatamente il debito. Per presentare la domanda bisogna:
- aver compiuto almeno 63 anni;
- aver accumulato almeno 20 anni di anzianità contributiva;
- avere il diritto ad una pensione futura pari almeno al trattamento minimo dell’Assicurazione Generale Obbligatoria moltiplicato per 1,4;
- non essere titolare di assegno ordinario di invalidità oppure di pensione diretta.
La domanda deve essere presentata per via telematica all’INPS (anche tramite intermediari abilitati). L’istituto si accerta del possesso dei requisiti previsti: una volta certificato il diritto all’APE volontaria, comunica al richiedente quali sono gli importi minimo e massimo che può ottenere. La richiesta di prestito include anche la domanda di pensione di vecchiaia e la richiesta di assicurazione del finanziamento. Nella domanda bisogna indicare il finanziatore a cui si intende richiedere il prestito e la compagnia a cui richiedere l’assicurazione contro il rischio di premorienza; la banca invia il contratto all’INPS: da quando questo viene reso disponibile online, il richiedente ha 14 giorni di tempo per esercitare il diritto di recesso.