La Legge 104 è probabilmente una delle più famose dell’intero ordinamento italiano: molti sanno che questa norma prevede delle agevolazioni a favore dei disabili e dei loro familiari, ma non tutti le conoscono nel dettaglio e a volte si rischia di fare un po’ di confusione. Facciamo un po’ d’ordine: vediamo cos’è la Legge 104, quali agevolazioni prevede e chi può beneficiarne.
Cos’è la Legge 104 e quali agevolazioni prevede
Partiamo con una definizione: la Legge 104 è la normativa quadro relativa alla disabilità. Quando si parla di beneficiari della 104 si intendono di solito le persone con gravi disabilità, gli invalidi e i lavoratori che si occupano di una persona che si trova in questa situazione, anche se la norma prevede agevolazioni anche per i portatori di handicap non gravi. Iniziamo ad elencare le agevolazioni previste dalla 104.
I permessi retribuiti per i lavoratori disabili e per i familiari del disabile
Il lavoratore disabile maggiorenne ogni mese può beneficiare alternativamente di permessi retribuiti di due ore giornaliere (se l’orario di lavoro prevede almeno 6 ore al giorno) oppure di tre giorni (consecutivi oppure frazionati). Il lavoratore ha la possibilità di cambiare il tipo di permesso richiesto ogni mese, modificando la precedente domanda. In caso di part time il numero delle ore o dei giorni di permesso retribuito devono essere ricalcolati in proporzione, ma se il lavoratore presta il suo servizio per più della metà delle giornate lavorative settimanali i 3 giorni di permesso gli spettano per intero.
Anche i familiari (o conviventi di fatto) del disabile hanno diritto ai permessi retribuiti, se sono lavoratori dipendenti. Il diritto può essere riconosciuto ad un solo lavoratore per l’assistenza di un disabile (l’eccezione a questa regola è rappresentata dai genitori, che possono godere alternativamente dei permessi per poter assistere lo stesso figlio con gravi handicap). I permessi per l’assistenza del familiare disabile sono retribuiti dall’INPS, anche se di fatto vengono anticipati dal datore di lavoro; per ottenerli bisogna inviare la domanda proprio all’INPS e al datore di lavoro (che non ha la possibilità di rifiutare i permessi, ma in alcuni casi può chiederne la programmazione)
Il congedo straordinario retribuito
Chi assiste un familiare convivente con grave handicap certificato può beneficiare di un congedo straordinario retribuito che può durare fino a 2 anni nell’arco dell’intera vita lavorativa (il congedo può essere frazionato anche livello giornaliero). I familiari che possono beneficiare del congedo sono, nell’ordine: il coniuge convivente, i genitori, i figli conviventi, i fratelli/sorelle conviventi e così via, fino a parenti e affini fino al terzo grado. A differenza dei permessi di cui abbiamo parlato prima, la convivenza con il portatore di handicap in questo caso è requisito indispensabile. I dipendenti pubblici devono presentare la domanda di congedo straordinario alla loro amministrazione, mentre i dipendenti privati devono inoltrarla direttamente all’INPS. L’indennità è pari alla voci fisse continuative dell’ultimo stipendio (massimo 48.000 euro annui).
Il diritto alla scelta della sede di lavoro e il rifiuto di trasferimento
Il dipendente portatore di handicap grave o un dipendente che assiste ad un parente con gravi disabilità secondo la Legge 104 ha diritto a scegliere la sede di lavoro che risulta essere più vicina a casa, a meno che non ci siano delle ragioni contrarie (e motivate) dell’azienda. Per quanto riguarda i dipendenti pubblici, i lavoratori che hanno un’invalidità di almeno 2/3 hanno il diritto di scelta prioritaria tra le possibili sedi. Il portatore di handicap grave o il lavoratore che assiste un familiare con handicap grave non può essere trasferito in un’altra sede aziendale contro l sua volontà.
Inoltre i lavoratori che assistono i beneficiari della Legge 104 non possono essere assegnati d un lavoro notturno contro la loro volontà. La Legge 104 non parla in modo esplicito dei giorni festivi, ma in alcuni contratti collettivi (come ad esempio il CCNL Commercio e Terziario) è prevista la possibilità per i portatori di handicap e i familiari che li assistono possono rifiutarsi di lavorare le domeniche e i giorni festivi.
Agevolazioni della Legge 104 per l’acquisto dell’auto
Un disabile che intende acquistare un’auto (o altri tipi di veicoli) ha diritto a quattro benefici cumulabili, ovvero la detrazione IRPEF pari al 19% del prezzo del mezzo, il pagamento dell’aliquota IVA ridotta al 4%, l’esenzione dal bollo auto e l’esonero dal pagamento dell’imposta di trascrizione relativa ai passaggi di proprietà. I disabili che possono beneficiare di queste agevolazioni sono i sordi e i non vedenti, i portati di handicap grave ai sensi della Legge 104 e i soggetti che hanno capacità motorie ridotte o assenti
Detrazione IRPEF per i figli disabili a carico e deduzione delle spese mediche
Chi ha un figlio a carico portatore di handicap grave può beneficiare di una detrazione IRPEF maggiorata di 400 euro rispetto a quella ordinaria. La detrazione aumenta di 200 euro per ogni figlio a carico successivo al terzo. I disabili e i loro familiari che li hanno a carico possono dedurre integralmente dal reddito i costi relativi alle spese mediche generiche e alle spese di assistenza specifica. C’è poi la detrazione del 19% dall’IRPEF per le spese mediche specialistiche che sono state sostenute dal disabile, per le spese relative all’acquisto di strumenti di ausilio alla deambulazione e per le spese relative all’acquisto di poltrone, apparecchi correttivi o altri ausili specifici.
Altre detrazioni IRPEF
L’adattamento di un ascensore, la costruzione di una rampa e in generale, tutti i lavori relativi all’abbattimento di barriere architettoniche che vengono eseguiti a favore di un disabile danno diritto ad una detrazione del 36% dei loro costi. I soggetti non autosufficienti possono detrarre anche il 19% delle spese per l’assistenza (massimo 2.100 euro all’anno), ma solo se il loro reddito non supera i 40.000 euro; hanno diritto all’agevolazione anche i familiari che hanno a carico la persona non autosufficiente.
Agevolazioni Legge 104 per acquisto di materiale informatico
I portatori di handicap grave possono beneficiare di incentivi per l’acquisto di mezzi tecnici ed informatici; lo scopo è quello di rendere più semplice l’acquisto di strumenti che possano facilitare la comunicazione, il controllo dell’ambiente, l’interazione, l’accesso a cultura ed all’informazione in generale. Rientrano tra queste apparecchiature i computer, i telefoni con vivavoce, i tablet, i fax, i modem. Il beneficio consiste in una detrazione IRPEF pari al 19% del costo dell’apparecchio e all’applicazione dell’IVA ridotta al 4%.
Le agevolazioni per gli invalidi
Le agevolazioni previdenziali non sono legate alla presenza dell’handicap, ma alla percentuale di invalidità, ovvero la ridotta capacità lavorativa. Chi ha un’invalidità superiore al 74% ha diritto a 2 mesi all’anno di contributi figurativi (cosa che permette di anticipare la pensione fino a cinque anni). I lavoratori che hanno un’invalidità superiore all’80% possono accedere alla pensione di vecchiaia anticipata (è necessario aver raggiunto i 20 anni di contribuzione i 61 anni di età per gli uomini e i 59 anni di età per le donne).
C’è poi l’assegno ordinario di invalidità, che spetta a chi ha un’invalidità pari ad almeno 2/3 che ha raggiunto almeno 5 anni di contributi, di cui almeno tre nell’ultimo quinquennio. La norma prevede dei limiti di cumulo tra l’assegno e gli altri redditi; inoltre l’assegno, compatibile con l’attività lavorativa, non è compatibile con l’indennità di disoccupazione. La pensione di invalidità civile spetta a chi ha un’invalidità riconosciuta almeno dl 74% ed ha un reddito non superiore ai 4.906,72 euro; il sussidio, che ammonta a circa 285 euro mensili, è compatibile con l’attività lavorativa e la disoccupazione, ma non con altre prestazioni pensionistiche di invalidità.
La pensione di inabilità al lavoro spetta invece a chi ha una permanente ed assoluta impossibilità a svolgere qualsiasi tipo di lavoro; è necessario aver versato almeno cinque anni di contributi (di cui almeno tre nell’ultimo quinquennio). Gli invalidi totali che hanno tra i 18 e i 67 anni possono beneficiare della pensione per invalidi civili totali. L’indennità di accompagnamento spetta agli invalidi civili totali che non riescono a deambulare senza un accompagnatore oppure che non possono compiere atti di vita quotidiana: l’importo mensile si aggira intorno ai 517 euro. Il collocamento mirato è un diritto che spetta ai lavoratori che hanno un’invalidità superiore al 45%.