Fiscalmente, la compensazione orizzontale si ha quando un credito viene usato per compensare un debito relativo a imposte di diversa natura, come il debito INPS o Irpef, per i quali si può usare il credito IVA. Ma come funziona? Che differenza c’è con compensazione orizzontale?
Come funziona
I crediti d’imposta e i contributi, nella legge di Bilancio del 2022, sono arrivati a due milioni di euro, e nell’articolo 1 comma 72 di tale legge, il limite di compensazione orizzontale è arrivato allo stesso limite fissato nel decreto Sostegni dell’anno precedente.
Si ricorre all’uso del credito IVA per importi che superano i 5000 euro, a parte dal decimo giorno successo a quello di presentazione della dichiarazione in cui emerge il credito, e tale compensazione deve avvenire tramite mezzi telematici forniti dall’Agenzia delle Entrate, apponendo sulla dichiarazione un Visto di conformità, applicato da soggetti abilitati a fare questo.
Delle compensazioni tra debiti e crediti IVA si sa, secondo la circolare numero 29/E/2010, che essi non ricadono nel monitoraggio degli usi del credito IVA per pagare i debiti d’imposta che sorgono in seguito, ed anzi devono conteggiare le compensazioni che riguardano il pagamento di un debito IVA sorto in precedenza.
I contribuenti che ricorrono alla compensazione orizzontale con modello F24, per i crediti relativi alle imposte sui redditi e alle relative addizionali devono anche richiedere l’apposizione del visto di conformità, come è già stato accennato prima. In questo, il modello F24 si può presentare sempre per via telematica, se questa compensazione non c’è e si è dei privati che non usano la partita IVA. Ovviamente, anche per la compensazione orizzontale vi è un codice tributo, ossia il numero 6830, sa inserire nella sezione “Erario”, alla voce che fa riferimento alle imposte, e bisogna compilare tutte le colonne, tranne quella relativa agli importi a debito versati.
Differenza con la compensazione verticale
Oltre alla compensazione orizzontale, vi è anche quella verticale, che si usa compensando il credito IVA maturato con i prossimi debiti IVA, che a loro volta matureranno nei successivi periodi. Questo tipo di compensazione può essere anche definita interna, in quanto porta in diminuzione un debito che corrisponde ad una determinata imposta di un credito relativo alle stessa imposta. Ad esempio, la cosiddetta compensazione IVA su IVA.
C’è da dire che c’è un codice tributo che sia può usare per questi due tipi di compensazione, ovvero il numero 6099, sempre da inserire nella sezione “Erario” e da compilare come il codice tributo 6830 già citato.