A partire dal marzo del 2016 l’INPS, in accordo con AGID, inviò ben 7 milioni di comunicazioni. Al loro interno erano contenute importanti informazioni circa la posizione contributiva del lavoratore e una simulazione della propria futura pensione. E non solo: nell’ultima delle quattro pagine di cui generalmente si componeva il contenuto delle buste arancioni INPS, erano altresì contenute tutte le informazioni e le istruzioni per l’utilizzo dei servizi informatici dell’ente. Anche se l’invio di tali comunicazioni fu sospeso poco dopo, vale comunque la pena ricordare cos’erano, cosa contenevano e a chi erano indirizzate.
Buste arancioni INPS: che cosa sono?
Durante i primi mesi del 2016, è stata stipulata la collaborazione tra INPS e AGID (Agenzia per l’Italia Digitale). Tale collaborazione aveva quale scopo quello di incentivare l’uso di SPID (Sistema Pubblico Identità Digitale). Nell’ambito delle operazioni e degli accordi legati a tale sistema, INPS e AGID, proprio per incentivare e promuovere l’adozione dei sistemi digitali degli enti che hanno in gestione i contributi pensionistici, decisero di informare i cittadini delle novità e, contestualmente, della loro posizione contributiva.
Lo scopo era quindi sia quello di incentivare l’utilizzo dei sistemi digitali, sia quello di rafforzare la consapevolezza previdenziale. Infatti, all’interno delle 7 milioni di buste arancioni INPS fornì ai cittadini non solo le istruzioni per richiedere il proprio codice SPID, ma anche una panoramica circa la posizione contributiva del contribuente e una simulazione della pensione futura. In altre parole, tramite le buste arancioni INPS inviò sia i dati pensionistici aggiornati e completi di simulazione della pensione futura, sia le istruzioni per poter accedere a tali servizi direttamente dal proprio account INPS. Si stima che nel periodo interessato, INPS inviò almeno 150 mila buste arancioni al giorno.
Cosa era contenuto al loro interno?
I rendiconti contenuti nelle buste arancioni INPS constavano generalmente di quattro pagine. Al loro interno erano quindi riportati tutti i parametri e le informazioni utili per avere contezza della propria situazione contributiva presente e futura. Queste pagine erano generalmente così strutturate:
- schema del calcolo eseguito ai fini della determinazione della cifra a cui ammontava la pensione (pagina 1);
- Resoconto dei versamenti effettuati nei confronti dell’INPS fino al momento dell’invio della busta arancione INPS, ovvero un estratto conto contributivo in cui erano riportati il nome del datore di lavoro, le ore lavorate e i contributi maturati (pagina 2);
- Valutazione dei futuri contributi da versare fino al soddisfacimento dei requisiti per essere collocati in pensione (pagina 3);
- Istruzioni su come per ottenere il codice SPID o il PIN INPS, da utilizzare per accedere ai servizi sul web INPS (pagina 4).
Buste arancioni INPS: a chi arrivavano?
Come anticipato, le buste arancioni INPS arrivavano ai contribuenti che avevano versato dei contributi che concorrevano alla maturazione della pensione INPS. Nello specifico, le buste arancioni INPS arrivavano sia ai lavoratori dipendenti di aziende private, sia agli autonomi. I lavoratori autonomi compresi erano però solo quelli iscritti alla Gestione Separata INPS. Al contrario, i dipendenti pubblici potevano ricevere il resoconto della loro posizione INPS nella loro busta paga. Gli altri lavoratori potevano comunque richiedere il proprio codice PIN INPS o SPID per accedere al portale INPS.
Come consultare la propria posizione contributiva?
Successivamente, ovvero nel 2019, a seguito dei tagli operati nell’ottica della spending review, INPS e al consolidamento dell’utilizzo dello SPID e del codice INPS, si arrestò l’invio delle buste arancioni INPS. In questo modo fu possibile eliminare i costi legati alla spedizione massiva di posta e, allo stesso tempo, focalizzare l’attenzione sui servizi telematici. Ad oggi, infatti, non è previsto alcun invio di buste arancioni INPS. Le informazioni in esse contenute sono tutte reperibili e consultabili in qualsiasi momento sul portale INPS, al quale accedere tramite SPID.
È infatti sufficiente visitare la sezione “prestazioni e servizi” sul sito INPS per individuare il servizio digitale dal nome “La mia pensione futura”. Da qui potrete sia simulare la vostra pensione futura, sia visionare i dati relativi alla vostra posizione contributiva.