Spesso si fa riferimento all’ausilio da parte di una figura professionale come quella dei consulenti finanziari indipendenti. Ma in cosa consiste il loro lavoro? Come possiamo immaginare, il loro supporto è fondamentale quando ci si accinge a investire, e la loro profonda conoscenza della materia finanziaria può essere di aiuto sia agli investitori alle prime armi che a quelli più esperti. Se però siete curiosi di sapere di che cosa si occupano nello specifico e quanto guadagnano i consulenti finanziari indipendenti, continuate a leggere.
Qual è il ruolo dei consulenti finanziari indipendenti?
Chi si vuole prendere cura dei propri risparmi e dei propri capitali con criterio e con il supporto di una figura professionale adeguata, si rivolge generalmente ai consulenti finanziari indipendenti. Questa figura professionale è stata riconosciuta solo in tempi piuttosto recenti nel nostro Paese, ovvero dal 2007, ma è rapidamente diventata di cruciale importanza.
I consulenti finanziari indipendenti devono infatti essere in possesso di una profonda conoscenza della materia finanziaria, e nello specifico nel campo degli investimenti. Il loro compito è infatti quello di assistere il cliente e guidarlo nel migliore investimento possibile tramite dei piani personalizzati. Il suo campo di azione prevede infatti anche una attenta valutazione delle necessità e delle disponibilità del cliente.
Allo stesso modo, devono essere valutati gli obiettivi che si intendono raggiungere, ma anche le disponibilità di partenza e la propensione al rischio, fattore strettamente individuale. I clienti, a loro volta, non sono esclusivamente privati. Tra l’ambito di operatività dei consulenti finanziari indipendenti rientrano infatti anche le banche e le medie e grandi imprese che intendono affacciarsi sul mercato azionario, per esempio.
Contratto e responsabilità
All’inizio del rapporto di consulenza viene ovviamente stilato un contratto. In base al contratto tra consulente e cliente, il primo può muoversi con un determinato grado di autonomia. Ciò gli permette quindi di prendere alcune decisioni in autonomia per conto del cliente. Ciononostante, però, il cliente resta sempre l’ultimo ad avere la parola su ogni azione da intraprendere.
Affinché la sua consulenza si rilevi incisiva, il consulente finanziario indipendente deve essere quindi in grado di interpretare correttamente non solo i trend di mercato, ma anche di predisporre delle strategie finanziarie personalizzate ed efficaci. Per fare ciò, deve ovviamente conoscere approfonditamente i vari prodotti di investimento e deve avere la capacità di analizzare i dati a disposizione e tramutarli in informazioni utili per il cliente.
Per il cliente, il consulente si impegna non solo a redigere tutta la documentazione necessaria, ma anche, se il contratto lo prevede, nella compravendita dei prodotti finanziari per suo conto. Di prassi sono poi istituite delle “scadenze”, entro le quali il consulente discute con il cliente analizzando i report finanziari e, quindi, concorda e stabilisce di volta in volta nuove strategie commerciali o consolidando quelle preesistenti.
Quanto guadagna un consulente finanziario indipendente?
Come possiamo facilmente intuire, il ruolo del consulente finanziario indipendente è cruciale nel buon andamento degli investimenti del suo cliente. La sua conoscenza è frutto non solo di un percorso di studi molto impegnativo, ma spesso anche di esperienza pluriennale. Per questo motivo il lavoro dei consulenti finanziari indipendenti è retribuito di conseguenza. Generalmente, lo stipendio annuo di un consulente finanziario indipendente si aggira da un minimo di 40.000 euro a un massimo di 80.000 euro.
Per diventare consulenti finanziari indipendenti è comunque indispensabile innanzitutto una spiccata attitudine alla materia. In secondo luogo, aver approfondito lo studio della materia finanziaria durante il percorso di studi (nei rami di Economia, Economia e Commercio e simili). Ciò viene attestato in sede di esame Consob e successivamente con l’attestazione nell’Albo. Infine, è necessario essere privi di condanne a pene detentive per la trasgressione di leggi di tipo economico-finanziario.