Partita iva: tutto quello che devi sapere sul regime forfettario

Il regime forfettario è un regime fiscale che consente ai cittadini che aprono una partita iva individuale di avere delle agevolazioni economiche. Risulta vantaggioso per molti contribuenti, è necessario però capire come funziona e a chi si rivolge per poter sfruttare i benefici del regime forfettario.

Regime forfettario: ecco come funziona

Il punto di partenza per sfruttare i vantaggi di questo metodo di imposizione fiscale è capire come funziona il regime forfettario. La caratteristica principale di questo regime fiscale è l’aliquota fissa al 15%, vantaggiosa rispetto all’aliquota applicata ai contribuenti con il regime tradizionale.

L’aliquota risulta ancora più vantaggiosa per i cittadini che aprono una nuova attività, dal momento che per i primi cinque anni viene applicata una tassazione del 5%. Sia l’aliquota ridotta al 5%, sia quella fissa al 15% a partire dal sesto anno di attività sono applicate solo a coloro che rispettano il limite massimo di reddito di € 65.000 l’anno.

Definito il limite massimo di reddito e le aliquote del regime forfettario, va fatta una precisazione su un criterio di esclusione. Non potranno godere di questo beneficio fiscale non solo coloro che supereranno i 65.000 euro di reddito annuo, ma anche coloro che hanno sostenuto delle spese professionali superiori a 20.000 euro l’anno.

Per maggiori informazioni su come funziona il regime forfettario e per ricevere il supporto di consulenti esperti si può visitare il sito web specializzato www.regime-forfettario.it, portale che raccoglie contenuti approfonditi in merito e che aiuta i contribuenti a sfruttare i vantaggi economici messi a disposizione dallo Stato e a non commettere errori.

Chi può optare per il regime forfettario?

Il regime forfettario è indubbiamente vantaggioso per l’aliquota ridotta, soprattutto per chi avvia una nuova attività e per i primi cinque anni potrà avere una tassazione del 5%. Non viene fatta alcuna distinzione sulla base del codice Ateco dell’attività, l’importante è che si rispetti il limite massimo di reddito annuo e che non si superi la cifra massima consentita per le spese professionali. La soglia massima dei ricavi resta dunque la stessa, ciò che varia in base al codice Ateco è il coefficiente di redditività, che differisce sulla base del tipo di attività professionale svolta.

Per coloro che aderiscono per la prima volta al regime forfettario la valutazione dei requisiti viene fatta come previsione sull’anno in corso: il contribuente si impegna dunque a rispettare durante il primo anno di attività i limiti imposti dallo Stato. Per coloro invece che sono già in attività con il regime forfettario viene fatta una valutazione dell’anno fiscale precedente e nel caso in cui i limiti non siano stati superati viene confermato il regime fiscale agevolato, con aliquota al 5% o al 15% a seconda del periodo complessivo di attività.

Il regime forfettario è consigliato dunque a tutti i professionisti che stanno avviando una nuova attività, ma anche a coloro che possiedono già una partita iva e che non superano i limiti imposti per questo regime agevolato. Le tasse possono incidere molto sui profitti, soprattutto per i piccoli imprenditori e per chi muove i primi passi nel mondo professionale: poter ridurre i contributi da versare è un vantaggio da non lasciarsi sfuggire.

A chi rivolgersi per la partita iva agevolata?

Per poter aprire una partita iva agevolata e godere dei benefici fiscali del regime forfettario è consigliabile rivolgersi ad un consulente, a meno che non si abbiano delle competenze nel settore fiscale. Chiedere aiuto ad un professionista è la scelta perfetta per coloro che non vogliono occuparsi in prima persona della contabilità e delle scadenze fiscali per il timore di commettere errori e di perdere i vantaggi di questo regime agevolato.